Le pre-cancerosi anali secondarie ad infezione da HPV, Dr Francesco Cantarella
La World Health Organization (WHO) ha riportato un’incidenza di 300.000 nuovi casi/anno di infezione da Papillomavirus Umano (HPV) nella sola popolazione femminile. Risulta anche vero che solo una piccola percentuale di HPV presenta caratteristiche oncogene con capacità di persistenza di infezione e secondaria trasformazione delle cellule epiteliali del canale anale.
I principali fattori di rischio per lo sviluppo di (neoplasie anali intra-epiteliali) AIN sono rappresentati da: infezione da HIV specialmente con ridotta conta di linfociti CD4+, infezione da HPV 16/18, co-infezione con numerosi ceppi di HPV, immunosoppressione, rapporti anali non protetti, comportamenti sessuali a rischio, fumo di sigaretta, precedente pre-cancerosi/neoplasia genitale nel sesso femminile.
La diagnosi si avvale inizialmente di un’adeguata valutazione ispettiva della regione perianale, perineale e genitale. Ruolo fondamentale assume poi l’esecuzione dell’esplorazione digito-ano-rettale. Un ruolo meno rilevante assume invece l’esecuzione del pap test anale per la ricerca di cellule epiteliali infettate così come la ricerca del DNA virale con la sua tipizzazione. In considerazione del riscontro di numerosi falsi positivi, tale tecnica deve necessariamente essere corroborata dall’anoscopia ad alta risoluzione (HRA). Quest’ultima indagine associa alla visione magnificata, l’uso di “coloranti” che permettono la diagnosi, anche bioptica in presenza di lesione sospetta, così come l’eventuale trattamento mirato delle AIN.
Il trattamento delle AIN si basa principalmente sull’uso di terapie topiche oppure ablative. I trattamenti topici rappresentano la prima linea terapeutica, in particolare nelle lesioni perianali. I trattamenti ablativi risultano particolarmente indicati nelle lesioni endo-canalari. Si avvalgono di diverse fonti di energia. Sono finalizzati all’ablazione mirata delle lesioni anali.
Proprio in considerazione dell’alta recidività della malattia, risulta necessario istituire un follow up, post-trattamento, basato su DARE, anoscopia tradizionale, HRA, pap test e biopsie.
Dr Francesco Cantarella
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